Settimana dell’Accoglienza con decorrenza dal 4 settembre 2017 e Manifestazione Spettacolare il 9 settembre con la quale festeggeremo l’inizio dell’amore per la scuola dei piccoli nuovi iscritti mediante il loro coinvolgimento in un artistico repertorio messo in scena simpaticamente dagli allievi “anziani”, capaci di motivare, di stupire e divertertire piccoli e grandi. Non mancate!
4 Settembre, 2017 Archiviato in News
Con il poeta latino Virgilio annunciamo che in questi ultimi giorni di agosto fervet opus, ossia si vivacizzano gli ultimi preparativi per dare il via libera all’evento.
Siamo agli sgoccioli: tutti impegnati nell’accelerare il termine dei lavori per rendere ogni spazio piacevole, suggestivo, attraente e meraviglioso allo scopo di attivare la fantasia soprattutto dei piccoli iscritti alla sezione primavera, alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria nella partecipazione alle iniziative e sorprese creative e ludiche, concertate e organizzate dai coetanei, già integrati dal decorso anno, aiutati dagli anziani, pronti per accoglierli con sorriso caloroso ed entusiasmante.
Saranno, quindi, ricevuti in uno scenario pittoresco di festa e di letizia competitivo, ricco di numerose opportunità motivanti e educative alla socialità così da rimuovere ogni nostalgia per l’ambiente familiare domestico dal nostro complesso scolastico, appositamente concepito costruito e pedagogicamente attrezzato con i più efficaci materiali multimediali di apprendimento dal suo esperto, benemerito fondatore, Biagio Auricchio. Esso sorge lontano dall’agglomerato urbano, in mezzo al verde dove godendosi l’aria pura, il sole , lo spazio luminoso, l’odore della natura vegetale, i piccoli nuovi iscritti saranno a proprio agio in un ambiente gradevole, come a casa loro. Il vasto giardino, il parco giochi educativi, la serra biologica, le palestre scoperte, lo spazioso spiazzo ne fanno un contesto ideale di salubrità psicofisica in contrasto ad ogni formalismo scolastico autoritario della tradizionale scuola-caserma della pedagogia chiusa che soffoca ogni slancio vitale e l’attività spontanea cordiale. Sicché, la nostra innovativa scuola, che va oltre se stessa perché sempre aperta al territorio ed ai suoi eventi, rispecchia la vita familiare domestica caratterizzandola e integrandola con valenze pedagogicamente ordinate e responsabili, regolate pertanto sulla fisiologia e sull’igiene della persona di ciascun bambino in un clima positivo sia sul piano cognitivo che sociale esente da eventuali fattori potenzialmente distressanti e induttori di sofferenze e timori latenti. Su questa linea, il passaggio dalla casa alla scuola non viene percepito dai bambini come un impatto traumatico che crea tensioni, ansie e paure, ma avvertito come una piacevole svolta effettuata in un’atmosfera di libertà, di benessere fisico, mentale e psicologico, armonia, felicità e spontaneità naturali, senza forzature omologanti imposte da quelle scuole che obbligano fin dal primo giorno di lezione, senza varianti, lo stesso lavoro, il medesimo impegno e formule uguali per tutti nello stesso tempo, in spregio all’interesse ed al rispetto del ritmo e delle modalità di apprendimento della irripetibile individualità di ciascuno. Escludiamo perciò ogni pretesa di livellamento nel pieno rispetto delle leggi di sviluppo di ognuno, che entra nel gruppo come soggetto attivo, cooperativo e solidale.
Dunque , impegnati nel nostro Istituto Membro della Rete delle Scuole Associate all’UNESCO, operiamo nel massimo rispetto della Convenzione ONU 1989 sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ed alla luce dei pricipi guida per la tutela dei Bambini estesa anche nello sport, dedotti soprattutto dalla Carta dell’UNESCO sui Diritti dei Bambini (Ginevra 1992). Eccoli in sintesi: Ogni bambino ha diritto di divertirsi e di giocare come un bambino…, di beneficiare di un ambiente sano…, di essere trattato con dignità…, di scaricare le tensioni . Il tutto senza disuguaglianze e senza discriminazioni. Ebbene, mentre i bambini si divertono liberamente nelle attività preferite, noi docenti non ce ne stiamo con le mani in mano, ne osserviamo e studiamo i comportamenti, i gusti, le scelte, gli interessi, i bisogni, le relazioni, le comunicazioni, eventuali disegni e scarabocchi, lo sviluppo del processo di socializzazione e quello del pensiero magico pre-operatorio, ossia il naturale rapporto tra magia , partecipazione e realtà, non escluso il fenomeno dell’animismo infantile. Talché annotiamo elementi fondamentali per delineare il primo profilo della personalità di ciascuno che è fondamentale per allestire i piani d’intervento personalizzati. Ogni bambino, scriveva la Montessori, già circa un secolo fa, è un essere attivo che si autodirige, si ordina e si autoeduca mediante uno sviluppo spontaneo. Ha assoluto bisogno di un ambiente sereno ed operoso proporzionato alle sue esigenze. Richiede un maestro umile che orienti la sua attività e strumenti che facilitino l’apprendimento, lo sviluppo e la conquista dell’identità. In effetti, il maestro deve conoscere assai psicologia e didattica per riuscire a sapere, direi paradossalmente, non insegnare, ma iniziare il bambino alla vita ordinata in un ambiente adatto dove compie le sue attività, spinto dall’intimo e non da lui. A conferma di ciò, riporto una eloquente ed inequivocabile espressione della Dottoressa che ho fatto affiggere da anni come potente aforisma persuasivo sulle pareti della scuola: Maestra aiutami a fare da solo. Certamente non tutta la dottrina psico-scientifica della nostra Maestra ed il suo sentimentalismo sono privi di criticità. Tuttavia, ci ispiriamo ai suoi principi della liberazione del bambino attivo e vitale e della sua progressiva autostima il quale, come padre dell’uomo, è destinato a diventare cosciente della sua valenza reale nella storia vissuta secondo le leggi dell’ordine cosmico. Se questo è il destino dell’uomo, è chiaro che nella nostra scuola accogliamo da subito i piccoli con strategie e accorgimenti psicopedagogici efficaci di gruppo che consentano loro di rivelarsi con slancio vitale liberi nella loro più naturale spontaneità, che non confondiamo con esplosioni di natura selvaggia, perché ogni classe, ogni sezione è una realtà dinamica che opera in gruppi che si ricompongono quando è necessario.
Su questa linea, prima dell’apertura ufficiale delle scuole, attiviamo questa fase proattiva di frequenza ludica durante la quale rileviamo tempestivamente in ogni bambino la differenziazione e le percezioni delle differenze dagli altri mediante l’inserimento da protagonista nelle attività di gruppo che sono soltanto libere, ludiche ed esplorative. Allarghiamo le loro ristrette esperienze sociali fatte in famiglia e le estendiamo a nuove attività comunicative, relazionali e cooperative che le arricchiscono, correggono e stimolano creativamente a spaziare in nuovi e vasti orizzonti. Queste motivano quindi ad effettuare altre conoscenze, magari per correggere, integrare, abolire, ecc. quelle già assimilate. Talché si rivelano diverse da quelle abituali acquisite con figure familiari nel ristretto ambiente culturale e sociale domestico. Non a caso, a partire da Freud non sono pochi gli studiosi che eloquentemente hanno rilevato nelle loro pubblicazioni che il mestiere dei genitori è impossibile, complicato e difficile, anche se Alison Gopnik, Docente di psicologia all’università della California – Berkeley, esclude che essere genitori sia un mestiere, in quanto prendersi cura dei figli non significa trasformarsi in un lavoratore che confeziona e manipola coercitivamente come materiale grezzo un particolare tipo di individuo a suo piacimento. Il bambino deve essere solo aiutato a svilupparsi liberamente secondo le proprie caratteristiche. Del resto, la nostra Montessori aveva precorso le ricerche attuali. Sicché, i genitori non devono ricorrere all’invadenza nella vita dei figli per imporre a tutti i costi modelli conformisti statici. Sono questi i genitori egoisti e autorevoli che plasmano e confezionano adulti infantilizzati mediante l’individualismo omologante imposto da punti di vista miopi e da stereotipi e pregiudizi sociali e culturali. Sulla sponda opposta c’è una seconda categoria costituita da quelli che permettono tutto. Al centro dello schieramento si collocano i moderati che tentano di equilibrare le loro pretese sui figli con un misurato comportamento costruttivo, orientato press’a poco dal buon senso e dalla cultura generale e non da quella deontologica specifica del docente. Ma sono costoro liberi dai vincoli di stereotipi e pregiudizi? Hanno adeguata preparazione e competenze professsionali soprattutto nel campo delle scienze umane e dell’educazione, considerato che oggi il territorio caotico e dinamico, diventatato per i bambini incomprensibile e sprezzante, esercita una forte influenza sul processo educativo ostacolando e rendendo ardua continuamente la serenità dell’itinerario culturale, psicologico, cognitivo ed emotivo? Conoscono a fondo il profilo, le cause ed i fattori che intervengono nella costruzione dell’identità personale che dura tutta la vità?
Ecco perché la Settimana dell’Accoglienza è essenzialmente destinata da noi con pari premura anche ai genitori nella qualità del loro ruolo di educatori naturali, mentre la scuola educa per loro delega. Siamo disponibili e lieti di incontrarli per conoscerci a vicenda, per scambiarci dati ed informazioni, per continuare o iniziare, secondo i casi, un dialogo cooperativo e costruttivo inteso ad aiutare progressivamente il bambino intero nella sua libera espressione e ricerca responsabile del sapere con atteggiamento critico e creativo di sé nel rispetto dell’altro col quale impara a vivere insieme in solidarietà come c’insegna l’UNESCO.Talché, ribadisco, l’identità di ciascun bambino non è un dato congenito. E’ il risultato di un processo lento, complesso, arduo e faticoso al quale concorrono cause, fattori e stimolazioni soprattutto relazionali sia positivi, sia negativi ed ostacolanti, sia inefficaci e addirittura rischiosi durante le fasi dell’età evolutiva. E questo fa sì che un bambino non è mai uguale all’altro. Orbene, ai genitori spetta per diritto e vocazione naturale aiutare e regolare tale processo mediante la partecipazione attiva e reale alla vita della scuola. Roberto Owen sostiene a ragione che è l’ambiente che forma il carattere dell’uomo, ma nel tempo stesso è l’uomo che lo controlla studiandone come agisce. Ed allora durante la Settimana, confrontandoci con i genitori, decideremo insieme i punti essenziali per la pianificazione del progetto curricolare che, lungi da ogni utopia del fai da te, che crea conflitti, sia saldato su basi scientifiche atte a promuovere e sostenere, durante tutta la vita scolastica, la dignità e il diritto dei bambini a costruirsi da se stessi la propria identità personale cognitiva ed emotiva/relazionale congruente con le proprie attitudini, inclinazioni e potenzialità, coltivando e maturando via via la consapevolezza della propria responsabilità formativa fin dall’inizio della costruzione autonoma del proprio progetto di vita, libero da ogni pretestuosa pretesa familiare snaturante ed omologante che s’arroga il compito della scelta del loro futuro.
Concluendo, ci auguriamo il costante sinergico intervento di tutti i genitori il cui contributo è essenziale nei rapporti interattivi della reciprocità interpersonale in quanto la presente frenetica società dei cambiamenti interpersonali, che non tollera i refrattari e i titubanti, ci induce a rivedere continuamente ruoli, competenze, diritti, doveri, esperienze e stategie. Senza la presa di coscienza, sovrattutto delle conoscenze a fondo del cambiamento e delle innovazioni per l’arricchimento degli interventi correttivi adeguati ed efficaci, cooperativi e condivisi, potremmo rischiare il pericolo di qualche insuccesso nella realizzazione degli obiettivi comuni, a causa di eventuale prevaricazione indiretta ed invadenza maldestra di qualche genitore che contamina, anche senza volerlo, il clima favorevole all’apprendimento che creiamo con entusiamo in questa Settimana in argomento, durante la quale impostiamo fiduciosi nel successo la costruzione della crescita armonica dell’umanità delle generazioni che ci dovranno succedere sulla base di un rapporto dialogato e di confronto obiettivo e solidale. Come consutudine, gli allievi dell’Alberghiero faranno gli onori di casa con le loro specialità gastronomiche.
Buon anno scolastico a tutti!
Il Dirigente Scolastico
Alessandro Scognamiglio
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