Seminario aperto al pubblico con la Federazione Maestri del Lavoro d’Italia “Progetto Insieme con la coscienza del futuro”, aggiornato nella tematica Sicurezza nelle abitazioni, nelle scuole e nei luoghi di lavoro”. Mercoledì 5 marzo 2014 –Ore 10:00 – Auditorio multimediale “Biagio Auricchio”. INVITO.
27 Febbraio, 2014 Archiviato in News
Nell’ambito delle attività programmate nel Progetto di Educazione alla Pace, alla Solidarietà ed alla Cittadinanza, che stiamo svolgendo sotto il Patrocinio dell’UNESCO, rientrano anche le tematiche riguardanti le garanzie della qualità della vita che, soprattutto in determinati luoghi di lavoro, come raccontano le cronache particolarmente su alcune comunità cinesi, sono estremamente disumane. Sono riflessi della viva realtà della crisi socio, economica e finanziaria che si riverbera sulla società italiana e dei migranti, per non parlare poi dei popoli sottosviluppati.
Non possiamo sottacere che nei tempi che corrono si fa sempre più pericoloso lo squilibrio tra la ricchezza accumulata nelle mani di gruppi di ingordi, che sono noti sotto gli spregevoli appellativi di caste, mandarini e potentati, mentre la povertà, la miseria e le insufficienze, come una fatale ed inarrestabile valanga, stanno travolgendo, seppellendo ed annullando sempre più strati della popolazione, costituiti da operai, migranti, piccoli imprenditori e commercianti e soprattutto disoccupati e nullatenenti, mentre la classe media viene quotidianamente torchiata dalla pressa fiscale. Crescono i disagi degli indigenti che mancano del minimo indispensabile per vivere, trascurando addirittura di provvedere all’acquisto dei minimi strumenti per garantire la sicurezza domestica. Agli anziani non è più assicurata la copertura dei rischi del bisogno, mentre ai giovani viene progressivamente allontanato il futuro, anche se già formati e laureati. Intanto il blocco degli investimenti impedisce la crescita e la prospettiva dell’occupazione svanisce per il fallimento di piccole e medie imprese. Sembra che la politica e la burocrazia si siano specializzate nell’eludere i problemi vitali con la refrattaria tattica logorroica, sonnacchiosa e dilatoria, con rinvii che rivelano l’incapacità di decidere, mentre gli squilibri nel sistema produttivo incancreniscono aumentando il disagio per la precipitosa caduta del tenore di vita, con grave pregiudizio per la coscienza sociale del popolo, che ha perduto la fiducia nello Stato per l’abbassamento della scala dei valori. La crisi si è abbattuta anche sulla scuola per il susseguirsi di riforme spigolose che si scontrano eliminandosi a vicenda già prima di verificarne l’efficacia ed i risultati.
Ad avvalorare questa mia constatazione, mi sovviene l’autorevole aiuto di G. Acone, docente all’Università di Salerno da 46 anni, con incarichi ricoperti di tutto rispetto, allorché, aspettando l’ennesima riforma universitaria, scrive che lo spazio non potrebbe mai bastare per elencare i provvedimenti di riforma (quasi tutti catastrofici) presi dall’università italiana, da quando vive dentro e ci lavora.
Fortunatamente si intravede qualche rimedio. Il Presidente Renzi, nel discorso per la fiducia nell’aula di Palazzo Madama del 24 scorso, ha promesso che provvederà a restituire la centralità alla scuola, a ridare valore sociale agli insegnanti ed a far predisporre piani straordinari di edilizia scolastica, mentre penserà ad alleggerire la disoccupazione giovanile salita al 41%; anche se qualche giornale scettico scrive che si tratta di libro dei sogni irrealizzabili, di fumo e di torrenti di parole. Comunque vadano le cose, quest’Istituto paritario, ma pubblico come quello statale, continua ad adoperarsi al meglio per compensare le manchevolezze istituzionali in forza della sua autonomia riconosciuta dal D.P.R. 416/1974. Su questa linea, mercoledì 5 marzo nel nostro Auditorio “Biagio Auricchio” alcuni Maestri del Lavoro terranno un Convegno sul tema “Insieme con la coscienza del futuro”, con particolare attenzione alla sicurezza nelle abitazioni, nelle scuole e nei luoghi del lavoro ( prevenzione di situazioni difficili e pericolose, emergenze, vigilanza, previsione rischi, incendi, crolli, interventi, ecc.). Verranno a ridarci la speranza nel futuro. Ma chi sono i Maestri del Lavoro? Sono dei prestigiosi cittadini che hanno superato i 50 anni di età e che vantano almeno 25 anni di interrotto lavoro alle dipendenze di aziende pubbliche e private. Dimostrano con specifico curriculum lavorativo di essersi distinti per perizia, laboriosità e retta condotta morale in azienda, di aver migliorato l’efficienza dell’azienda mediante invenzioni ed innovazioni nel campo tecnico e produttivo, trasformando strumenti, macchine e metodi di lavorazione, di aver contribuito a perfezionare le misure di sicurezza del lavoro. E, per quanto ci riguarda da vicino, devono dimostrare di essersi prodigati nell’istruzione e preparazione delle giovani generazioni nelle attività professionali.
Devono, tuttavia, a parte tutti questi requisiti, dimostrare di ESSERE d’ESEMPIO, INCITAMENTO, INSEGNAMENTO AGLI ALTRI.
Sulla base di tutte queste competenze e titoli, vengono decorati, a richiesta, con la STELLA del MERITO del LAVORO che comporta il titolo di MAESTRO DEL LAVORO, con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, come da legge n.143 del 5 febbraio 1992. Sono associati nella Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro d’Italia, che è strutturata in Consolati Regionali e Provinciali, compreso quello Estero.
Il fine culturale, sociale ed umanitario è sintetizzato nella nobile espressione con la quale la Federazione dichiara solennemente che essa si presenta come Ente Morale senza scopi di lucro con l’impegno di prodigarsi al di sopra di ogni indirizzo politico e sindacale per assolvere all’esemplare missione sociale ed umana che ai benemeriti del lavoro compete nella società italiana. Balza evidente che, con questa eloquente espressione, che manifesta generosa e nobile attenzione profondamente sentite ai problemi riguardanti la crescita ed il futuro destino dei giovani, i Maestri del Lavoro intendono contribuire all’azione educativa, culturale, sociale e professionale anche di quest’Istituzione, mettendole a disposizione il riconosciuto eccellente patrimonio culturale, morale e professionale per aiutarla a convertire i cittadini di domani alla dimensione dei valori da loro vissuti ed all’esemplare agire responsabile ed onorato di uomini singoli e di gruppo, onorando la Costituzione che ha per fondamento proprio il lavoro.
Nell’ambito delle attività programmate nel Progetto di Educazione alla Pace, alla Solidarietà ed alla Cittadinanza, che stiamo svolgendo sotto il Patrocinio dell’UNESCO, rientrano anche le tematiche riguardanti le garanzie della qualità della vita che, soprattutto in determinati luoghi di lavoro, come raccontano le cronache particolarmente su alcune comunità cinesi, sono estremamente disumane. Sono riflessi della viva realtà della crisi socio, economica e finanziaria che si riverbera sulla società italiana e dei migranti, per non parlare poi dei popoli sottosviluppati.
Non possiamo sottacere che nei tempi che corrono si fa sempre più pericoloso lo squilibrio tra la ricchezza accumulata nelle mani di gruppi di ingordi, che sono noti sotto gli spregevoli appellativi di caste, mandarini e potentati, mentre la povertà, la miseria e le insufficienze, come una fatale ed inarrestabile valanga, stanno travolgendo, seppellendo ed annullando sempre più strati della popolazione, costituiti da operai, migranti, piccoli imprenditori e commercianti e soprattutto disoccupati e nullatenenti, mentre la classe media viene quotidianamente torchiata dalla pressa fiscale. Crescono i disagi degli indigenti che mancano del minimo indispensabile per vivere, trascurando addirittura di provvedere all’acquisto dei minimi strumenti per garantire la sicurezza domestica. Agli anziani non è più assicurata la copertura dei rischi del bisogno, mentre ai giovani viene progressivamente allontanato il futuro, anche se già formati e laureati. Intanto il blocco degli investimenti impedisce la crescita e la prospettiva dell’occupazione svanisce per il fallimento di piccole e medie imprese. Sembra che la politica e la burocrazia si siano specializzate nell’eludere i problemi vitali con la refrattaria tattica logorroica, sonnacchiosa e dilatoria, con rinvii che rivelano l’incapacità di decidere, mentre gli squilibri nel sistema produttivo incancreniscono aumentando il disagio per la precipitosa caduta del tenore di vita, con grave pregiudizio per la coscienza sociale del popolo, che ha perduto la fiducia nello Stato per l’abbassamento della scala dei valori. La crisi si è abbattuta anche sulla scuola per il susseguirsi di riforme spigolose che si scontrano eliminandosi a vicenda già prima di verificarne l’efficacia ed i risultati.
Ad avvalorare questa mia constatazione, mi sovviene l’autorevole aiuto di G. Acone, docente all’Università di Salerno da 46 anni, con incarichi ricoperti di tutto rispetto, allorché, aspettando l’ennesima riforma universitaria, scrive che lo spazio non potrebbe mai bastare per elencare i provvedimenti di riforma (quasi tutti catastrofici) presi dall’università italiana, da quando vive dentro e ci lavora.
Fortunatamente si intravede qualche rimedio. Il Presidente Renzi, nel discorso per la fiducia nell’aula di Palazzo Madama del 24 scorso, ha promesso che provvederà a restituire la centralità alla scuola, a ridare valore sociale agli insegnanti ed a far predisporre piani straordinari di edilizia scolastica, mentre penserà ad alleggerire la disoccupazione giovanile salita al 41%; anche se qualche giornale scettico scrive che si tratta di libro dei sogni irrealizzabili, di fumo e di torrenti di parole. Comunque vadano le cose, quest’Istituto paritario, ma pubblico come quello statale, continua ad adoperarsi al meglio per compensare le manchevolezze istituzionali in forza della sua autonomia riconosciuta dal D:P.R. 416/774. Su questa linea, mercoledì 5 marzo nel nostro Auditorio “Biagio Auricchio” alcuni Maestri del Lavoro terranno un Convegno sul tema “Insieme con la coscienza del futuro”, con particolare attenzione alla sicurezza nelle abitazioni, nelle scuole e nei luoghi del lavoro ( prevenzione di situazioni difficili e pericolose, emergenze, vigilanza, previsione rischi, incendi, crolli, interventi, ecc.). Verranno a ridarci la speranza nel futuro. Ma chi sono i Maestri del Lavoro? Sono dei prestigiosi cittadini che hanno superato i 50 anni di età e che vantano almeno 25 anni di interrotto lavoro alle dipendenze di aziende pubbliche e private. Dimostrano con specifico curriculum lavorativo di essersi distinti per perizia, laboriosità e retta condotta morale in azienda, di aver migliorato l’efficienza dell’azienda mediante invenzioni ed innovazioni nel campo tecnico e produttivo, trasformando strumenti, macchine e metodi di lavorazione, di aver contribuito a perfezionare le misure di sicurezza del lavoro. E, per quanto ci riguarda da vicino, devono dimostrare di essersi prodigati nell’istruzione e preparazione delle giovani generazioni nelle attività professionali.
Devono, tuttavia, a parte tutti questi requisiti, dimostrare di ESSERE d’ESEMPIO, INCITAMENTO, INSEGNAMENTO AGLI ALTRI.
Sulla base di tutte queste competenze e titoli, vengono decorati, a richiesta, con la STELLA del MERITO del LAVORO che comporta il titolo di MAESTRO DEL LAVORO, con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, come da legge n.143 del 5 febbraio 1992. Sono associati nella Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro d’Italia, che è strutturata in Consolati Regionali e Provinciali, compreso quello Estero.
Il fine culturale, sociale ed umanitario è sintetizzato nella nobile espressione con la quale la Federazione dichiara solennemente che essa si presenta come Ente Morale senza scopi di lucro con l’impegno di prodigarsi al di sopra di ogni indirizzo politico e sindacale per assolvere all’esemplare missione sociale ed umana che ai benemeriti del lavoro compete nella società italiana. Balza evidente che, con questa eloquente espressione, che manifesta generosa e nobile attenzione profondamente sentite ai problemi riguardanti la crescita ed il futuro destino dei giovani, i Maestri del Lavoro intendono contribuire all’azione educativa, culturale, sociale e professionale anche di quest’Istituzione, mettendole a disposizione il riconosciuto eccellente patrimonio culturale, morale e professionale per aiutarla a convertire i cittadini di domani alla dimensione dei valori da loro vissuti ed all’esemplare agire responsabile ed onorato di uomini singoli e di gruppo, onorando la Costituzione che ha per fondamento proprio il lavoro.
Il Dirigente Scolastico
Alessandro Scognamiglio
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