Invito alla seconda edizione della Giornata Nazionale dell’Albero. Lunedì 21 novembre 2011. Ore 10.00 visita alla rassegna grafica nelle aule della scuola primaria e della scuola dell’infanzia. Ore 12.00 cerimonia di plantumazione nell’orto scolastico.
11 Novembre, 2011 Archiviato in News
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con quello dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare invitano le scuole ad organizzare opportune manifestazioni finalizzate alla conoscenza dell’ecosistema boschivo ed alla difesa della biodiversità.
Ci suggeriscono, fra l’altro, di stringerci idealmente intorno agli alberi secolari, considerandoli simboli di tutti i valori che abbiamo esaltato solennemente durante il ciclo delle celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Ebbene, consentitemi di esprimere subito la nostra soddisfazione. Noi l’abbraccio agli alberi storici possiamo tradurlo in un gesto concreto in quanto fortunatamente nel giardino dell’Istituto abbiamo un ulivo ultracentenario al quale siamo in grado di rivolgerci per porgli virtualmente infinite domande, motivate proprio in relazione alla ricorrenza.
L’evento, come premesso, sarà celebrato in tutte le scuole della Repubblica lunedì 21Novembre. In tale giorno nel nostro Istituto il momento più suggestivo della cerimonia sarà offerto dagli alunni delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione allorché metteranno a dimora cinque alberelli di specie autoctone, posti a nostra disposizione dal Corpo Forestale dello Stato.
Gli alunni nei loro interventi dimostreranno che, per effetto dello svolgimento del Progetto di Educazione Ambientale, sono già impegnati nell’arricchimento delle loro conoscenze sulla biodiversità per maturare convenientemente una sana coscienza ecologica e che al centro dei loro interessi pongono soprattutto il rispetto delle piante, esercitandosi a coltivare l’orto e tenere in ordine la serra biologica. Sono convinti che le piante possono essere considerate come nutrici e sentinelle di vita.
Sono nutrici quando alimentano l’ecologia del pianeta regolando il ciclo dell’acqua, del suolo e dell’ossigeno, fissando l’anidride carbonica; quando forniscono a noi frutti, legna ed altri elementi provvidenziali e quando danno cibo, ricovero e sicurezza a tante specie di animali.
Sono sentinelle quando ci difendono dalle inondazioni, allagamenti, diluvi, nubifragi ed altri cataclismi connessi agli sconvolgimenti prodotti dalla furia delle acque pluviali.
Sulla base di queste considerazioni, le inondazioni, le frane, i disastri, le tragedie ed i morti di questi tristi giorni ci richiamano a riflettere sulla responsabilità dissennata di quegli uomini che, stimolati dalla vorace ed ingorda urbanizzazione, provocano le terrorizzanti catastrofi ambientali e cagionano devastazione selvaggia del patrimonio forestale con i dolosi incendi che distruggono inesorabilmente soprattutto la vegetazione delle zone collinari e montane.
Sicuramente più civili di noi erano i nostri avi dell’epoca romana i quali rispettavano i boschi consacrandoli alle divinità o trasformandoli, secondo le credenze di allora, addirittura in essenza divina, venerandoli perfino con riti propiziatori. La mitologia è indubbiamente ricca di riferimenti al forte ascendente dell’albero sulle credenze dei popoli dell’antichità.
Su questa linea, questa nostra scuola insegna ai piccoli fin dall’infanzia il rispetto e l’amore per la natura come dimostrano i loro lavori grafici esplicativi, che potrete visitare nella rassegna in mostra nelle aule e nei corridoi.
Tuttavia, gli adulti neutralizzano gli sforzi educativi quando creano quei problemi ambientali che si rivelano sempre più dannosi sia quando sono provocati volutamente con intento distruttivo sia quando sono conseguenti all’incuria ed al disinteresse per la prevenzione.
Ed ecco che la scuola, nella sua funzione di trasmettitrice della storia, insegna alle giovani generazioni il rispetto e l’amore per la natura e per l’ecosistema, come dimostrano i nostri alunni della scuola dell’infanzia e della primaria con i loro disegni esplicativi, che potrete controllare nella mostra che hanno allestito nelle loro aule. Tuttavia, sono tanti gli adulti che neutralizzano gli sforzi educativi creando problemi ambientali sotto tanti aspetti che si risolvono in eventi sempre più dannosi dei quali ci accorgiamo solo quando, come in questi giorni, assistiamo a scene apocalittiche create dalle masse d’acqua piovana che travolgono, trascinano e spazzano via tutto ciò che incontrano, seminando distruzione, terrore e morte.
Eppure, quando osserviamo gli alberi centenari, ci convinciamo che, con la loro imponente e maestosa mole, sono gli unici essere viventi che, drizzando la cima minacciosa verso il cielo, lo sfidano per contrastare gli agenti atmosferici impedendo loro che abbiano campo libero per seminare la desertificazione. Con l’intreccio delle loro robuste radici penetrano profondamente nella terra creando, soprattutto sui rilievi e lungo i pendii, trame e barriere sotterranee fortificate che drenano, assorbono, attenuano ed impediscono alla furia dell’acqua pluviale di trapassarle, mentre quella che incontra via libera causata dall’incuria, negligenza, inadempienza, mancati interventi, cattiva manutenzione, da parte di chi dovrebbe provvedere alla difesa del suolo, è agevolata nel convogliarsi e crearsi varchi. Precipita così ed irrompe dove trova il debole, creando frane, allagamenti, crolli e voragini seminando distruzione e morte.
Dunque, mentre l’amico albero fa la sua buona guardia a difesa dell’uomo e delle sua vita frenando la furia delle acque, l’uomo scava il suo sepolcro con le proprie mani quando per ingordigia ed egoismo sovverte l’equilibrio ambientale, concorrendo nel favorire il dissesto idrogeologico.
Il discorso sull’importanza dell’albero si allunga all’infinito se ci s’intrattiene a considerarne le valenze storiche, antropologiche, ideali, simboliche, religiose, poetiche, scientifiche, ecologiche, economiche e via discorrendo.
Chi non ha mai imparato una poesia sull’albero? Chi non si é qualche volta soffermato sotto un albero per difendersi dalla calura estiva e magari fantasticando? G. Carducci addirittura conversava nostalgicamente con i cipressi nella bellissima poesia Davanti San Guido. G. D’Annunzio, nella stupenda lirica La Pioggia nel Pineto, con Ermione si fonde addirittura nello spirito dell’essenza del mondo vegetale, descrivendo meravigliosamente il processo della sua metamorfosi.
L’albero, dunque, fa parte della vita dell’uomo e delle sua cultura, del suo spirito e del suo corpo. E’ un microcosmo che, a dispetto della logica, racchiude in sé paradossalmente il macrocosmo.
Tutto questo ed altro vogliono significare i nostri alunni dell’infanzia e della primaria con la rassegna preparata nelle loro aule. Invito, pertanto, tutti i destinatari di questa comunicazione a dare uno sguardo ai loro messaggi.
Essi vogliono sensibilizzare gli adulti a dare una scossa alla loro coscienza ecologica che dorme onde riflettano che sono gli alberi ad impedire che il cielo ci crolli addosso e che, al contrario, sono tanti gli uomini responsabili obbligati a provvedere alla difesa e vigilanza del suolo i quali, con l’inadempienza dei loro doveri, l’incuria e la negligenza, tramano, a volte anche senza volerlo, nel provocare alterazioni ambientali e sabotaggi contro l’ecosistema, soprattutto con l’urbanizzazione incontrollata, col disboscamento utilitaristico e con la contaminazione ambientale, concorrendo nella funesta gara di distruzione della vita e nella costruzione di scenari apocalittici come quelli che ci ha fatto vedere la televisione in questi giorni.
Il Dirigente Scolastico
Alessandro Scognamiglio
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