Festa degli Alberi 2018. Meravigliosa avventura nei misteriosi labirinti dell’universo vegetale per scoprire i preziosi segreti che caratterizzano la vita ed il comportamento delle piante e del verde nel donarci spontaneamente la loro indispensabile utilità essenziale alla sopravvivenza planetaria. L’evento sarà arricchito e potenziato dal seminario tenuto da eccellenti esperti dell’ANTER. INVITO a partecipare all’evento lunedì 26 novembre 2018, ore 10.00 .
17 Novembre, 2018 Archiviato in News
Premetto che l’evento avrà inizio nei nostri laboratori sperimentali là dove i piccoli ricercatori protagonisti della scuola secondaria di 1^ grado, guidati dalla prof.ssa Marica Delli Bovi, esperta nelle metodologie della ricerca, dimostreranno le competenze maturate nello sviluppo relazionale con le piante, riuscendo a stabilire un rapporto di intimo contatto chimico, fisiologico e morfologico, consapevole e attivo per farsi rivelare alcune delle misteriosi funzioni della loro vita segreta, che intelligentemente compiono rispettando puntualmente cicli e tempi stabiliti dalla natura, per effetto della loro coscienza rurale del pianeta. In effetti, i piccoli scienziati con i loro strumenti cercheranno di decifrare i segnali e decodificare i loro messaggi mediante un‘esperienza pratica con la quale ci convinceranno che le piante hanno diverse capacità e comportamenti analoghi ai nostri. Con i dati acquisiti e interpretati acutamente mediante la ricerca sperimentale, i nostri allievi ci inviteranno a riflettere che le piante e tutto il mondo vegetale hanno una propria intelligenza ed un sistema comunicativo criptato, decifrabile soltanto da chi amorevolmente riesce a comprenderne i segnali rendendoli validi e comunicabili. Seguirà la rituale piantumazione nel parco dell’Istituto e nella serra biologica. Ebbene, nella qualità di dirigente di quest’Istituto membro della Rete UNESCO, che guido da oltre un decennio, garantisco che noi montessoriani e unescani progressisti, perché sensibili all’innovazione, che moduliamo e modifichiamo a seconda delle esigenze attuali, non ci limitiamo ad ispirarci unilateralmente ai principi della pedagogia scientifica della Montessori nei riguardi dell’educazione cosmica, infantile. Ci conformiamo, fra l’altro, coordinandoli, anche ai punti pedagogici fondamentali dei giardini d’infanzia di Froebel, dei vivai delle relazioni umane della Read ed alle esperienze meravigliose delle straordinarie sorelle Agazzi, capaci di sentire con specifica vocazione la vita dei bambini e la funzione autentica della loro scuola materna ed oltre, che è tale solo se riesce ad esprimere il clima familiare della loro casa con lo stesso affetto e con i medesimi sentimenti e premure dei genitori. Quindi, caratterizziamo per loro non solo la scuola dell’infanzia, ma anche le altre nostre istituzioni scolastiche insieme come regno del sole, dell’aria, dell’acqua e del verde della terra, inquadrato in una campagna dove le complesse dinamiche della coltivazione degli alberi, come fiume in piena, si espandono da allargare sempre di più gli argini senza mai inaridire le sorgenti. Infatti, il nostro Istituto fu edificato in piena campagna, là dove col giardinaggio, all’ombra delle piante, liberi di agire, non solo i bambini ma anche i grandi, soddisfano la voglia di fare, di manipolare all’aria aperta e salubre, seguendo il consiglio della Read, la quale ci avverte che, più tempo trascorrono all’aperto, migliore diventa la qualità delle loro esperienze in quanto imparano a scoprire ed operare da sé con la massima spontaneità, ma nel rispetto dell’ordine della vita sensibile della natura. Ecco perché, armonizzando la pedagogia scientifica della mente, tramandataci dalla Montessori, e quella emotiva del cuore, adottata dalle sorelle Agazzi, la felice memoria del fondatore di quest’Istituto, preside Biagio Auricchio, decise di costruirlo, cinquanta anni fa, in mezzo al verde, dotandolo di una meravigliosa serra biologica, un parco giochi, un giardino e palestre scoperte, all’ombra di piante resinose di alto fusto e al fresco di gradevoli, profumati e variopinti cespugli. Con questa ubicazione del complesso, il Fondatore ha voluto assicurare agli allievi di quest’Istituto, a partire dall’infanzia, l’opportunità di praticare l’esperienza di imparare ad apprendere da soli a seminare, coltivare, a sperimentare ed a raccogliere i prodotti dell’orto. Si divertono così, sfolgoranti di gioia, sotto il sole e fra naturali incanti caratterizzati da fiori, erbe, uccelli, farfalle ed altri animaletti, che stimolano l’interesse per la ricerca del meraviglioso e dei segreti della flora. Fanno interagire sapere, serenità e allegria col realizzare allo stesso tempo la fusione della spontaneità genuina, grazie alla saggia mediazione consapevole ed affettiva delle maestre che li guidano e controllano con gradevoli rinforzi positivi. Vengono così sviluppati il rispetto e l’amore alla terra con la sua variegata vegetazione ed alla paziente attività del contadino che si trasformano in sorgenti di divertimento ed in fonte di benessere e di salute, nonché in occasione di acquisizione del senso della realtà, utilizzando modalità sensate ed equilibrate verso gli esseri vegetali, che hanno anch’essi una loro specifica emotività. In effetti, il fare da sé nell’ambiente silvano promuove, senza pedestri lezioni, lo sviluppo formativo, espresso dalla crescita dell’identità personale, mediante la conquista spontanea e graduale dell’autonomia cognitiva degli allievi. Talché questa alimenta la capacità organizzativa, relazionale, critica, interpretativa e selettiva, mediante le conoscenze esperte, progressive e graduali, attinte dalle fonti della realtà naturale, sotto la spinta del bisogno di protagonismo nelle relazioni interpersonali e nell’autonomia per appropriarsi dei codici formali e simbolici al punto di organizzare concetti e categorie logiche che, mutatis mutandis, utilizzano segretamente, a modo loro, anche le piante nel proprio sviluppo mediante funzioni vitali e comunicazioni criptate nel relazionarsi al genere umano e soprattutto agli animali ai quali danno più direttamente cibo, protezione ed ospitalità. In questo quadro, la Festa degli Alberi, è uno degli eventi più amati dai nostri allievi in quanto favorisce l’esercizio dell’intelligenza ordinatrice. Ma è tuttavia importante al punto tale che la solennizziamo con lo spirito di un’ideale fraternità di carattere francescano, nutrita di bene e di rispetto reciproci, integrati ed armonici, in piena osservanza del quadro dei principi dell’UNESCO sulla tutela e valorizzazione del territorio e delle tradizioni, nonché nella promozione di quell’amore autentico che può salvare il mondo se riusciamo nella nostra impresa educativa, mirata a motivare i nostri allievi a rispecchiarsi vicendevolmente ognuno nell’altro e oggi anche nella natura. Pertanto, consideriamo la campagna, le selve ed i boschi come laboratori naturali, educativi, stimolanti alle ricerche di innumerevoli occasioni di opportunità operative con la voglia di fare in autonomia e allo stesso tempo risolvere tanti problemi indotti dal desiderio e sensibilità innate, destate e motivate dalle sorprese delle attrattive del mondo vegetale e naturale, che dobbiamo difendere con fermezza dallo scempio dei sacrileghi indisturbati piromani, affinché non si ripetano gli incendi dolosi che l’anno scorso per due mesi hanno bruciato e deturpato duemila ettari boschivi del nostro sacro Vesuvio, con lo sterminio di milioni di api e migliaia di altre specie di animali, che erano la ricchezza della sua caratteristica fauna. Stimolati, inoltre, dalla curiosità crescente di scoprire, conoscere e sapere, sono gli alunni stessi a chiedere ai docenti il “perché” di tanta ostilità contro gli alberi, che sono le sentinelle della vita ed i protettori essenziali della sopravvivenza umana ed animale, soprattutto con la fotosintesi. Sono, in effetti, creature viventi che ci danno tanto gratuitamente, come la purezza dell’aria, frutti che ci nutrono, medicina salutare, creme per l’estetica fisica, il fresco delle ombre, il caldo nell’inverno, il profumo ed i colori dei fiori. Nel contempo ospitano e nutrono uccelli, insetti ed altri esseri anch’essi essenziali per la vita.
Alla luce di queste riflessioni, il giorno 26 novembre i nostri cari alunni si trasformeranno anche in attori, tutti protagonisti, animati dal forte amore che nutrono per la natura, prima della rituale messa a dimora di alberelli. Si esibiranno in una sorprendente e stuporosa drammatizzazione con la quale presenteranno uno spettacolo con cui ci faranno riflettere che noi presuntuosi umani non ci accorgiamo che le piante sono dotate di intelligenza meravigliosa e addirittura anche emotiva. Evidenzieranno, fra l’altro, che esse condividono con noi, naturalmente a modo loro, le funzioni visive, uditive e tattili, nonché le capacità di relazionarsi e comunicare, di apprendere e ricordare, di gradire coccole e premure, ricompensandoci, irradiando sensazioni distensive e di serena tranquillità psicologica. E noi, ignari di questa loro stupefacente psicologia vegetale, poltriamo nella nostra ignorante indifferenza, che ci induce a trascurarle, ad abusarne e perfino a distruggerle con incendi dolosi e desertificazione. Riferendosi alle loro ricerche scientifiche ed anche amatoriali, i piccoli interpreti faranno rilevare che gli alberi non sono egoisti come gli animali, compresi anche noi umani, che arrivano anche ad ammazzarsi fra loro. Gli alberi, per crescere e sopravvivere, si accontentano soltanto di pochi elementi. Di fronte ai pericoli non scappano. Li affrontano aggrappandosi saldamente con le radici al terreno e agitando i rami con flessibilità. Sanno difendersi dalle intemperie, percependo i mutamenti climatici e temporali. Pertanto, i nostri attori elogeranno i lontani avi che hanno amato e rispettato le piante, consentendo all’UNESCO di scovare nel mondo e nei secoli gli alberi da dichiarare Patrimonio dell’Umanità per il loro eccellente valore storico, culturale ed ecologico. In Italia sono stati riconosciuti in diversi Parchi nazionali colossali e monumentali faggeti che vantano oltre seicento anni di vita e dominano l’area sottostante raggiungendo l’altezza di centocinquanta metri, come quelli che si ammirano sulla Sila in Calabria. Ma il primato lo detiene la Sardegna, dove nel comune di Nuras vegeta ancora, prosperoso ed ampolloso, un albero, sentinella sensazionale, che non smonta dal fare, senza tregua, la sua guardia all’ordine naturale da tremila anni di vita! Con la drammatizzazione gli allievi ci avvertiranno, inoltre, che gli alberi sono così intelligenti da saper provvedere autonomamente alle loro necessità. Ci convinceranno che non siamo noi indispensabili per loro e che al contrario siamo noi ad aver bisogno di loro. Ha ben ragione il poeta e scrittore Tiziano Fratus quando ci invita con numerosi suoi libri a seguirlo negli orizzonti segreti dei boschi, dove c’è tanto da scoprire ed imparare, giacché ogni bosco è una palestra dove possiamo esercitare l’anima e decifrare un universo di significati, di citazioni, di indagini, di sensazioni e di ricordi. Ci informeranno, sempre con la drammatizzazione magistrale, che il prof. Stefano Mancuso dell’Università di Firenze e tanti altri ricercatori e studiosi di neurobiologia vegetale hanno scoperto che le piante sono più sensibili degli animali, tanto da riuscire a ricordare ed imparare e comunicare tra loro, per effetto di parametri chimici e fisici. Coronerà il robusto valore della manifestazione il seminario che terranno l’ambasciatore Angelo della Vecchia, gli architetti Antonino e Nicola Pardi, coordinati dalla ambasciatrice Daniela Gentile, esponenti volontari instancabili dell’ANTER, che è la benemerita Associazione nazionale non profit riconosciuta e stimata con gratitudine specialmente dalle scuole per l’impegno permanente nell’aiutare le giovani generazioni a praticare uno stile di vita ecocompatibile, caratterizzato soprattutto da comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente. Riepilogheranno scientificamente le principali tematiche trattate, facendo interagire riflessioni e decisioni sulla conoscenza e tutela del respiro della terra, garanzia delle energie alternative e da fonti rinnovabili, cambiamenti fenomeni antropici e del pianeta ed infine sulla green economy. Concludo invitando i lettori a leggere il mio articolo sul nostro Giornale Oltre la Scuola –luglio 2018 – col quale diffondo lo Storico e prestigioso trionfo degli alunni del nostro Istituto agli ANTER GREEN AWARDS – 4^ edizione 2018 – i quali hanno superato brillantemente il traguardo finale aggiudicandosi con orgoglio e tripudiò di gioia l’ambito premio Oscar Green della Categoria “Miglior Evento Mediatico.
Concluderà lo spettacolo, invitandoci a tutelare, promuovere e valorizzare la vita e la funzione degli alberi, arbusti e di tutte le erbe in prospettiva della sicurezza nostra e delle generazioni future, rispettando l’etica e la logica dello sviluppo sostenibile, lo studente Christian Auricchio il quale, dopo aver letto il suo articolo “Il nostro Istituto scolastico trionfa agli “ANTER Green Awards”, esprimerà la nostra gratitudine all’Associazione tramite la solerte Gentile Daniela, ambasciatrice.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.Dott. ALESSANDRO SCOGNAMIGLIO