Festa dei NONNI in cattedra per la solidarietà fra le generazioni. Invito alla manifestazione che avrà luogo martedì 2 OTTOBRE 2018 alle ore 10,00 durante la quale i NONNI, come ci consiglia la C.M. 3857/2018 a firma del Direttore Generale Giovanna Boda, allegata alla presente, illustreranno il ruolo che svolgono all’interno delle famiglie e della società in genere.
27 Settembre, 2018 Archiviato in News
L’evento celebrativo della Festa dei Nonni, che realizza ogni anno questa comunità scolastica con grande entusiasmo ed affetto, vuol essere la dovuta testimonianza pubblica e solenne con la quale esprimiamo ai Nonni ed agli Anziani il nostro compiacimento e riconoscimento ufficiale del ruolo inestimabile che svolgono nella famiglia, nella società ed in quest’Istituto, collaborando con la nostra attività educativa e formativa col loro prezioso contributo non formale, talché, come ci insegna Papa Francesco, dobbiamo considerare Nonni e Anziani patrimoni di fede, di umanità e speranza.
Quindi, intendiamo esprimere la riconoscenza per l’apporto qualitativo culturale ed affettivo, auspicando che prolunghino più a lungo possibile energia ed efficienza, affinché possano con noi interagire ancora in modo sostanziale ed efficace nell’importante impegno finalizzato alla formazione dei nipotini, offrendo il fruttuoso ed insostituibile contributo della loro memoria storica e saggia esperienza, concesso con affetto e dedizione, coinvolgendo tutto ciò che è valido ed utile, animati dalla piena convinzione che ai bambini si deve la più grande riverenza, come tramandano gli antichi antenati latini. Prova ne è, fra l’altro, lo slancio appassionato col quale sollecitano i nostri allievi ad ampliare i loro orizzonti cognitivi mediante la stimolazione dell’interesse quando raccontano episodi significativi della loro vita, mobilitando saggiamente la sensibilità, la fantasia, la verbalizzazione, l’affinamento della concettualizzazione e la capacità di giudizio in maniera da alimentare il desiderio di sapere sempre di più per comportarsi bene. In questo quadro, i nostri bambini del primo ciclo, come ogni anno, stimolati dai docenti, chiederanno ai Nonni, fra l’altro, informazioni sulla loro vita, sul loro lavoro e…perché sono diventati vecchi. I Nonni, a loro volta, rispondono sempre investendo un ampio spettro di tematiche educative finalizzate a sviluppare autostima, accentuando la motivazione ad apprendere. Sensibilizzano così l’ascolto e la riflessione di tutti i ragazzi con particolare interesse e responsabili modalità affettive e cognitive di comprensione di sé e degli altri, motivati dai docenti che esaltano il prezioso ruolo educativo, formativo ed assistenziale col quale forniscono il loro contributo anche sociale all’interno della famiglia e nella società. Quindi i Nonni sono per questo importanti e vanno rispettati e venerati, soprattutto i più gracili, oppressi dalla solitudine, dalla malinconia, povertà, infermità e dagli stereotipi della bieca retrograda mentalità popolare, ancora tuttora rabbrividente. Ecco perché anche in Italia è stata istituita la loro festa con la legge n.150 del 21 luglio 2005, che ne sancisce l’apposita celebrazione il 2 ottobre, facendola coincidere con la solennità degli Angeli Custodi. In tal modo, si è inteso formare un vincolo ideale e nel tempo stesso reale che lega spiritualmente di fatto le generazioni senili e quelle giovanili con il riconoscimento dell’azione tutelare degli anziani a favore dei giovani, ricambiata dall’obbligo di quest’ultimi di ubbidirli e onorarli. Ed allora saranno soprattutto i bambini delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo ad accogliere calorosamente festosi e lieti il giorno 2 ottobre 2018 nelle rispettive aule i Nonni, per manifestare loro solennemente affetto, riconoscenza e gratitudine, in qualità di novelli angeli custodi in sembianze umane. Improvviseranno simpatici spettacoli recitando filastrocche, poesie, aforismi, messaggi, canti e danze ed altre sorprese con le quali prometteranno di portarli sempre nel cuore. Talché riconoscono che dalla loro presenza, vigilanza e protezione traggono la vitalità di imitarli per ricambiarli del dono dell’esperienza, saggezza, mansuetudine ed affetto, nonché del patrimonio ideale, culturale e naturale che tramandano con la vita, con l’esempio, convinzione e donazione per assicurare alla gioventù un futuro di uomini colti, giusti ed onesti, socialmente pacifici e solidali. I Nonni, a loro volta, insegneranno ai giovani di non avere paura della vecchiaia e spiegheranno le regole per affrontarla bene nel quadro delle strategie dello sviluppo sostenibile, responsabile e vitale, dal momento che l’invecchiamento è un processo naturale inarrestabile al quale non possiamo opporci. E i docenti del nostro Istituto, riflettendo anche sugli esiti della Festa dei decorsi anni, ispirandosi, fra l’altro, al Rapporto Nazionale 2007 sulle Condizioni ed il Pensiero degli Anziani patrocinato dall’UNESCO, non hanno dubbio nel riconoscere che i Nonni devono considerarsi patrimonio culturale dell’umanità, soprattutto per il loro ruolo di trasmettitori intergenerazionali solidali di conoscenze, informazioni, tradizioni e valori spirituali, che caratterizzano lo sviluppo storico della civiltà per realizzare il benessere proprio e dei giovani. In realtà i giovani ammettono e plaudono all’aumento della vita degli over 65 anni che si sentono liberi, attivi e vitali e soprattutto autosufficienti da dedicarsi con successo alle consuete loro laboriosità, arricchite da attività educative, formative, di volontariato e partecipazione attiva ed autonoma a sodalizi di utilità sociale. Non mancano poi quelli che, affetti da fragilità e malanni lievi, curandosi cercano di conservare capacità che assicurino una vita attiva, se difesa dall’aiuto della solidarietà dei giovani, facendo così fronte alla decadenza. Certo, non si può negare che esistono disabilità problematiche che inficiano la salute, la saggezza e la memoria. In tali casi si corre ai ripari mobilitando politiche e servizi sociali istituzionali che sorreggono anche economicamente gli stati di bisogno personali e familiari. Dal canto nostro di educatori unescani non tralasceremo, soprattutto dal punto di vista emotivo, di far riflettere bambini, ragazzi e giovani che con effusioni affettive, come coccole, giochi, compagnia, aiuti, doni, consigli e via discorrendo i Nonni li tutelano e li guidano assicurandoli che sono i naturali e sensibili punti di riferimento garantiti che danno loro forza e coraggio di crescere armonicamente, come il loro cuore desidera, in una società matrigna, dove il male cerca di distruggere il bene personale e sociale, mediante la cupidigia, la dissoluzione, l’egoismo, l’ingiustizia e la corruzione che avanzano senza opportuni freni. I Nonni, a loro volta, con la lezione in classe daranno conto ed esempio della loro vita culturale ed operativa con la quale, sviluppando al meglio coscientemente le competenze e le capacità consapevoli e critiche, hanno realizzato, nell’ambito delle proprie forze e possibilità, risultati addirittura eccellenti, superando frustrazioni, difficoltà, sfiducia, rinunce ed ostacoli di ogni genere. Hanno così maturato consapevolezza di iniziative e sicure capacità costruttive che, nonostante l’età, si conservano fresche, solide e immediate per le qualità sviluppate nella saggezza dell’età, che consente loro di coltivarsi e di lavorare nella società attiva, senza sentire l’impotenza della senescenza. Saranno queste, come da accordo, alcune delle idee fondamentali e persuasive dell’educazione civica e della giustizia sociale che promuoveranno, senza dubbio, i presupposti della disponibilità psicologica e dell’interesse dei nostri allievi ad imitare e vivere i valori spiegati dai Nonni, finalizzati a creare una sempre e più chiara e profonda coscienza di sé ad affrontare la realtà, svincolandola da ogni disvalore e deformazione della libertà che, penetrando nel tessuto delle relazioni interindividuali, generano accidia e insicurezza, che distruggono il bene personale e sociale, sostituendoli con la cupidigia, l’egoismo e l’ingiustizia. Chiudo queste mie modeste considerazioni avvalorandole con una tenera e romantica espressione di Papa Francesco che ha una carica potenziale di natura affettiva incommensurabile per le infinite emozioni indescrivibili che genera con il carisma del suo lancio sovrannaturale: Una delle cose più belle della nostra vita di famiglia è carezzare un bambino e lasciarsi carezzare da un Nonno e da una Nonna.
Gli allievi dell’Alberghiero, come è loro costume, spalancheranno briosi le porte della sala bar a disposizione dei Nonni e degli Anziani per offrire loro con grazia ed eleganza sorprendenti degustazioni di dolciumi e bevande con appropriate proprietà di elisir augurali di lunga serena vita.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.Dott. ALESSANDRO SCOGNAMIGLIO