Festa nazionale dei Nonni “I nonni le nostre radici”
25 Settembre, 2012 Archiviato in News
Anche quest’anno il 2 ottobre 2012, dalle ore 10,00 nel nostro Istituto celebreremo solennemente la Festa nazionale dei Nonni, istituita dalla legge 31 luglio 2005, n.159, durante la quale svolgeremo diverse attività per esaltare la loro funzione educativa, formativa, assistenziale, consultiva, mediatrice e trasmettitrice di valori personali, familiari e sociali, relativa all’esperienza dell’età. Infatti, non sono pochi quelli che, superata la sessantina, dispongono ancora del pieno delle loro energie fisiche e mentali per essere ritenuti produttivi dalla società essendosi allungata l’età per effetto del benessere. Costoro non hanno problemi e sono ancora bene integrati con ruolo attivo nella realtà della vita quotidiana, offrendo il proprio contributo produttivo alla famiglia ed alla collettività.
Tuttavia, ci sono altri che, col passare degli anni, si sentono però emarginati per il declino della loro idoneità fisica e vengono per questa ricoverati in istituti, case di riposo ed in ospizi dove trovano assistenza, compagnia ed affetto reciproci, ma non la possibilità di fuga dalla loro solitudine ed angoscia prodotte dalla reclusione.
Eppure, se lo Stato glielo consentisse, in qualità di portatori di saggezza e di esperienza, avrebbero tanto da raccontare ed insegnare ai giovani per pianificare il personale progetto di vita.
Esiste poi una terza categoria, la più disagiata, ossia quella che comprende persone anziane che avendo pensioni da fame e nessun altro cespite, aggravate da sofferenze fisiche e morali, vagano come foglie al vento, trascurate da parenti e dalla società offuscati dal mito dell’efficienza.
Ebbene, ci domandiamo – perché in una società evoluta e del benessere il rifiuto degli anziani progredisce in senso peggiorativo facendo accelerare in maniera considerevole questa emarginazione, aggravata dalla riprovevole indifferenza nei riguardi soprattutto dei più bisognevoli di attenzione i quali, ciò nonostante, con tutti i loro malesseri sopportati, testimoniano serenità e fiducia nella vita, mentre non sono rari i suicidi dei meno anziani benestanti, incapaci di cogliere il valore autentico di se stessi.
Invero, la dissennata società consumistica e del benessere ritiene di peso e perciò da rottamare l’umanità in declino che entra nella fase dell’età involutiva. Sta così facendo inaridire le radici dell’albero dei valori perenni della tradizione i cui benefici frutti i vecchi ci trasmettono, perché essa inebriata dal mito dell’efficienza è intenta scriteriatamente a coltivare esclusivamente quelle della malerba di un’etica edonistica ed individualistica. In effetti, nella sua corsa dissennata allo spreco non si accorge che, senza l’insegnamento degli anziani portatori di una cultura consolidata dai secoli a loro tramandata dagli avi, osa costruire l’avvenire dei giovani sul vuoto.
Ecco perché il nostro Legislatore con la legge n. 159/2005 ha istituito la Festa nazionale. Vuole che la scuola supplisca a tutti i pregiudizi e carenze della società, assicurando gli anziani che essi sono importanti e che devono considerarsi ancora capaci di svolgere un ruolo di supporto e di rigenerazione culturale all’interno della trama delle relazioni familiari e sociali
Infatti, nelle famiglie costituiscono un valore aggiunto se consideriamo che, in assenza dei giovani genitori, disimpegnano scrupolosamente con affetto e tenerezza compiti di cura ed assistenza ai nipotini evitando il ricorso alle baby sitter.
Personalmente sono stato sempre felice nell’osservare la loro preoccupazione di inappuntabili accompagnatori dei nipotini a scuola. Ammiro la loro puntualità quando trattasi di prelevarli all’uscita. E mi diverto sentirli, nell’attesa del suono della campanella, discutere vivacemente. In questo quadro, nessuno può negare il loro apporto economico oltre che educativo ed assistenziale ai giovani genitori subentrando responsabilmente con modalità affettivo-relazionali. Del resto,senza indugiare ulteriormente sull’importanza del ruolo degli anziani nella società, cito soltanto una eloquente frase dell’O.M.S.: Invecchiare è un privilegio ed una meta della società. Ed a noi della scuola spetta il dovere di valorizzare la persona anziana come risorsa sociale e politica. Accettiamo, comprendiamo i nonni perché sono indispensabili nell’aiutarci ad educare i giovani a dare senso di proporzione e misura ai valori della vita. I giovani devono essere grati agli anziani ed incoraggiarli ad aborrire la passività e l’autosvalutazione facendo loro capire che sono la loro speranza e guida illuminata ed illuminante nel tracciare con la loro saggia esperienza il sentiero più sicuro per vivere sereni anch’essi per una vita più lunga della loro.
Ed allora? Venite tutti a scuola martedì 2 ottobre. I vostri nipotini vogliono vedervi nelle aule, nei corridoi, nell’auditorio multimediale “Biagio Auricchio.
Desiderano che saliate in cattedra per raccontare loro gli episodi più belli della vostra vita a cominciare dalla vostra lontana età infantile. Sognano che nella palestra scoperta giochiate con loro, magari insegnando qualche maniera di divertirsi come quando le relazioni umane non erano inquinate dai sofisticati marchingegni tecnologici che bruciano le capacità creative.
I Bambini della scuola dell’infanzia hanno preparato per voi in omaggio una gigantesca creazione fantastica nella quale scoprirete i più puri, ingenui ed affettuosi sentimenti nascosti nella corolla di fiorellini coltivati con premurosa cura negli orticelli dei loro cuoricini. Troverete tante altre piacevoli sorprese finalizzate a farvi restituire dalla società eticamente in dissolvimento, e che perciò Vi trascura, l’autorità ed il prestigio morale e sociale, riverendovi e venerandovi soprattutto per l’eredità culturale e spirituale che state accumulando per agevolare i loro migliori destini.
Auguri e benvenuti da tutta la famiglia montessoriana.
Il Dirigente Scolastico
Alessandro Scognamiglio
versione stampabile