Invito alla Manifestazione ludico- formativa ,organizzata in collaborazione con l’Eduform, “ Le Maschere fattori di Pace”. Martedì 20 febbraio 2007, ore 10.00. Auditorio multimediale.
20 Febbraio, 2007 Archiviato in News
Educare oggi i giovani ad accettare la sfida di una società instabile, caotica, in movimento diventa sempre più difficile se non si incomincia a prepararli tempestivamente, a partire dall’infanzia, ossia da quando inizia l’itinerario costruttivo della personalità.
Fin da piccolo l’essere umano costruisce con lentezza la sua identità, ossia la sua personalità individuale e sociale, realizzando progressivamente una sufficiente autonomia solo se riesce ad armonizzare e superare il divario fra la dipendenza dall’ambiente ed il ripiegamento sul suo egocentrismo, ossia la dicotomia fra natura e cultura.
Certamente , non può fare subito a meno dell’adulto asimmetrico nella fase evolutiva più rilevante della costruzione della sua identità.
Comunque, ha bisogno di esercitarsi ad affrontare il mondo e, nel contempo, superare il suo egocentrismo per vivere in armonia con gli altri.
Gli strumenti essenziali per cimentarsi sono tutti quelli che gli permettono di trasfigurare il mondo nel meraviglioso , nel fittizio e nel fantastico ( Funzione una volta esercitata dalle fiabe) ed il gioco, sia quello simbolico sia quello di ruolo.
La situazione del gioco, infatti, consente il passaggio alternativo, reversibile e dinamico fra il piano dell’esperienza desiderata dal bambino e quello dell’esperienza oggettiva. Erikson ha scritto che i bambini nel loro gioco anticipano il futuro. Ad esempio, la bambina che gioca nella finzione a fare la mamma, ma che ritorna ad essere bambina nella realtà, si esercita a superare l’egocentrismo, quando nel suo volo proiettivo e fantastico gode del piacere di sentirsi capace di far tutto, come la madre, mentre fa prendere il suo posto al cagnolino di peluche.
Il gioco consente di appagare per finta i desideri inappagabili nella realtà, senza conseguenze dannose, anche quando sublima situazioni aggressive come nel caso in cui il bambino si traveste da poliziotto per arrestare il delinquente.
Orbene, sulla base di queste considerazioni di tipo concettuale, nell’ambito della psicologia dinamica, quest’anno operativamente la Festa del Carnevale caricherà di valenze affettive specifiche il comportamento ludico dei bambini da far loro assumere il ruolo di operatori di pace e difensori della libertà , di legalità e giustizia , sollecitati soprattutto dalla necessità indotta dalla crisi dei valori che si traduce quotidianamente nel pauroso aumento della violenza di cui sono anch’essi a modo loro, disorientati spettatori e spesso anche vittime.
Le piccole mascherine si trasformeranno in messaggeri di pace, stimolati e motivati convenientemente dagli insegnanti.
Si stanno preparando così alla sfilata, secondo bisogni , interessi e livelli di sviluppo, dilettandosi travestiti nel meraviglioso mondo della fantasia dove stanno già sperimentando il gusto delle invenzioni e della creatività che sono condizioni essenziali per rispondere convenientemente alle attese imprevedibili della vita futura.
Vi invitano ad ammirarli ed incoraggiarli nella sfilata nel piazzale dell’Istituto e nella rappresentazione che effettueranno nell’auditorio multimediale, considerandoli naturalmente per la parte del personaggio che interpretano e per il messaggio sincero che lanciano da sotto le loro gradite e camuffate spoglie.
Il Dirigente Scolastico
Alessandro Scognamiglio
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