Progetto maschera
19 Febbraio, 2005 Archiviato in Esperienze didattiche
Nel Piano dell’Offerta Formativa di quest’Istituto si evidenzia che la qualità del rapporto scuola-famiglia determina in maniera sensibile lo stile educativo-istruttivo progettato.
Pertanto il Collegio dei Docenti, confortato dal Settore Studi e Programmazione di quest’Istituto, ha messo a punto il “Progetto Maschera” per rispondere in maniera scientifica e naturale alle complesse esigenze espressive ed operative degli alunni.
Premessa
L’attuale società, in continua evoluzione, per essere al passo con i tempi, sollecita la scuola a realizzare la logica della dinamica relazionale elevando la qualità della comunicazione.
Il difetto della scuola tradizionale sta nel fatto che continua a privilegiare il linguaggio verbale o digitale, mentre non dà la dovuta importanza alla comunicazione non verbale, che ha invece la funzione di rendere intelligibile il primo. In altri termini, il linguaggio non verbale ha la forza di far capire il contenuto del messaggio verbale che mandiamo.
- Il linguaggio verbale investe la sfera delle conoscenze (mente ragionevole)
- Il linguaggio non verbale investe la sfera delle emozioni (mente incoscia)
- La scuola tradizionale polarizza i suoi messaggi esclusivamente nel primo
Le scuole di questa Istituzione organizzano nell’attività didattica i due linguaggi mediante la comunicazione integrale alla luce dell’insegnamento della Montessori.
In questo quadro combattono contro l’analfabetismo emozionale che è oggi causa dell’incomprensione anche sul piano comportamentale, arricchendo il nostro POF con attività che mettono in moto sentimenti ed emozioni, abilità creative, destrezza tecnica e con occasioni che consentono ai piccoli di scaricare in maniera innocua tensione e bisogni repressi della mente inconscia.
Il progetto “Le Maschere Tradizionali”, rivisitando la migliore tradizione popolare, consente ai piccoli di porsi in ascolto attivo, di dialogare, di comprendersi, divertendosi e di interagire costruendo. Gettano così le basi di una democratica e pacifica convivenza alla società che si vanno costruendo per il loro futuro.
Progetto
Il Progetto è scaturito dalle seguenti riflessioni: la Lingua da sola non dà tutte le possibilità al fanciullo di esprimersi totalmente.
Ha bisogno di essere completata dai linguaggi extraverbali e, soprattutto, da quello plastico, quando si tratta di dare sfogo al sentimento, agli stati emotivi e psichici.
In effetti, il fanciullo, col linguaggio plastico, esprime ciò che non riuscirebbe a rivelare col linguaggio verbale.
Pertanto, se gli viene negata questa possibilità, succede che molti stati di tensione emotiva rimangono trattenuti e bloccati nell’inconscio fino a procurargli complicazioni psichiche che si traducono spesso in comportamenti-problema.
Le manifestazioni ed i prodotti artistici sono, in effetti, la realizzazione concreta di emozioni, sentimenti, tendenze, tensioni, ansie, ecc. .
In questo quadro il gioco, il travestimento, la drammatizzazione, le attività musicali, la danza, svolgono la medesima funzione liberatrice dell’espressione plastica.
Gli studi sull’arte infantile ci rendono edotti che il fanciullo possiede facoltà espressive che mancano all’adulto.
Si tratta di attività spontanea che esige però di essere tradotta, mediante l’intervento educativo, in una vera e propria attività creatrice.
Il gioco del travestimento consente, a sua volta, al piccolo, di rappresentare agli altri, senza timore, sotto una veste figurativa, ossia una maschera, ciò che non vuole formulare in prima persona .
Ancora, il lavoro manuale e pratico favorisce le attività intellettuali che si identificano con il fare, con l’operosità e la manipolazione.
Il linguaggio musicale e la danza rinforzano il potenziale emotivo ed il senso estetico.
Per tutto questo la tradizionale festa del Carnevale costituisce un’occasione preziosa ed opportuna, ricca di sollecitazioni e motivazioni, per consentire ai nostri alunni di impegnarsi ludicamente, da protagonisti, nelle cennate attività al fine di sviluppare capacità potenziali, abilità creative e destrezza tecnica, nonché di scaricare in maniera innocua tensione, desideri e bisogni repressi e rimossi nell’inconscio, mentre acquisiscono competenze di natura folcloristica, storica, geografica, etnografica, ecc., mediante apposite ricerche sulle “Maschere”, viaggiando fantasticamente lungo il corso dei secoli ed in ogni latitudine.
In definitiva ,col “Progetto Maschera”, vogliamo far realizzare armonicamente ed in maniera divertente e gratificante educazione e formazione intellettuale, motoria, emotiva, affettiva, sociale e morale eliminando ogni gerarchia fra le “materie” e le “attività” , liberi dalla pressione dei “compiti” da svolgere.
Mi maschera da……
Perché il Carnevale a scuola? Qualcuno si domanda. Rispondiamo che nelle attività che facciamo svolgere ai nostri ragazzi privilegiamo quelle che consentono loro di sviluppare e coltivare le capacità di simbolizzazione, di espressione e di comunicazione mediante anche il ricorso all’utilizzazione di codici alternativi al linguaggio verbale e scritto perché si prestano meglio ad esercitare il pensiero creativo.
Abbiamo perciò sempre in funzione laboratori didattici di attività espressive dove i ragazzi, in maniera ludica e autogratificante, si esercitano in animazione teatrale ed attività di gioco – lavoro – apprendimento adeguate alle loro esigenze psicofisiche allo scopo di acquisire la padronanza dei vari codici espressivi e comunicativi mimico – gestuale, iconico, sonoro – musicale.
Tali attività fanno riferimento alla realtà della vita quotidiana, agli avvenimenti, al cambio delle stagioni, alle ricorrenze ed alla tradizione in modo da assicurare alla vita scolastica un rapporto di reciproca continuità e scambi con quella extrascolastica, trovando un punto di incontro nei vari campi di esperienza.
E’, la nostra, una scuola a misura dell’allievo, serena, attiva e ludica, tale da offrigli quelle stesse occasioni di educazione e di apprendimento che gli assicura la famiglia e gli presenta l’ambiente in cui vive.
Naturalmente il tutto è da noi filtrato e depurato da ogni eccesso nocivo e pernicioso che gli propina la società consumistica e senza regole ed è reso compatibile col nostro progetto educativo.
In questa ottica l’occasione della tradizionale mascherata del Carnevale, manipolata da noi pedagogicamente come distensiva proiezione ludica, costituisce un evento particolarmente adatto per sollecitare bambini e ragazzi ad esprimere emozioni, sentimenti, desideri, aspirazioni, e per liberarsi da ogni tensione psichica inconscia come la paura, l’insicurezza, la timidezza, pulsioni, complessi, frustazioni e conflitti interiori.
In definitiva, il travestimento, il gioco simbolico e quelli di ruolo, la trasposizione di fantasia costituiscono a Carnevale un appuntamento propizio di svago ed un regolatore della vita psichica del bambino e di socializzazione dei più grandi.
Nascondendosi sotto la maschera e celando la sua identità sotto un qualsiasi costume, il bambino si sente finalmente a suo agio e sicuro di esternare e rappresentare agli altri ciò che non vuole o non riesce ad esprimere in prima persona.
Esplode così in maniera salutare, dà sfogo alla sua fantasia travestendosi nei panni del suo personaggio, si identifica con lui e si proietta nel suo ruolo, felice e contento della sua ingenua trasgressione.
Perché il Carnevale a scuola?
Qualcuno si domanda. Rispondiamo che nelle attività che facciamo svolgere ai nostri ragazzi privilegiamo quelle che consentono loro di sviluppare e coltivare le capacità di simbolizzazione, di espressione e di comunicazione mediante anche il ricorso all’utilizzazione di codici alternativi al linguaggio verbale e scritto perché si prestano meglio ad esercitare il pensiero creativo.
Abbiamo perciò sempre in funzione laboratori didattici di attività espressive dove i ragazzi, in maniera ludica e autogratificante, si esercitano in animazione teatrale ed attività di gioco – lavoro – apprendimento adeguate alle loro esigenze psicofisiche allo scopo di acquisire la padronanza dei vari codici espressivi e comunicativi mimico – gestuale, iconico, sonoro – musicale.
Tali attività fanno riferimento alla realtà della vita quotidiana, agli avvenimenti, al cambio delle stagioni, alle ricorrenze ed alla tradizione in modo da assicurare alla vita scolastica un rapporto di reciproca continuità e scambi con quella extrascolastica, trovando un punto di incontro nei vari campi di esperienza.
E’, la nostra, una scuola a misura dell’allievo, serena, attiva e ludica, tale da offrigli quelle stesse occasioni di educazione e di apprendimento che gli assicura la famiglia e gli presenta l’ambiente in cui vive.
Naturalmente il tutto è da noi filtrato e depurato da ogni eccesso nocivo e pernicioso che gli propina la società consumistica e senza regole ed è reso compatibile col nostro progetto educativo.
In questa ottica l’occasione della tradizionale mascherata del Carnevale, manipolata da noi pedagogicamente come distensiva proiezione ludica, costituisce un evento particolarmente adatto per sollecitare bambini e ragazzi ad esprimere emozioni, sentimenti, desideri, aspirazioni, e per liberarsi da ogni tensione psichica inconscia come la paura, l’insicurezza, la timidezza, pulsioni, complessi, frustazioni e conflitti interiori.
In definitiva, il travestimento, il gioco simbolico e quelli di ruolo, la trasposizione di fantasia costituiscono a Carnevale un appuntamento propizio di svago ed un regolatore della vita psichica del bambino e di socializzazione dei più grandi.
Nascondendosi sotto la maschera e celando la sua identità sotto un qualsiasi costume, il bambino si sente finalmente a suo agio e sicuro di esternare e rappresentare agli altri ciò che non vuole o non riesce ad esprimere in prima persona.
Esplode così in maniera salutare, dà sfogo alla sua fantasia travestendosi nei panni del suo personaggio, si identifica con lui e si proietta nel suo ruolo, felice e contento della sua ingenua trasgressione.
Il Dirigente Scolastico
Alessandro Scognamiglio
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